Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dall’Associazione SUB CLUB PESCHIERA ASD, di seguito l’Associazione, come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dall’ASI – Associazioni Sportive e Sociali Italiane, ente riconosciuto dal CONI.

Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI e le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI nonché le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.


Art. 1 – Finalità

  1. ll presente documento disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 sui Tesserati, specie se minori d’età nell’ambito dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Sub Club Peschiera (di seguito per brevità anche solo “Associazione”).
  2. Diritto fondamentale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
  3. Il presente documento costituisce l’insieme di Linee Guida e di Principi a cui l’Associazione e tutti i Tesserati ASI/NADD presso lo stesso sodalizio sono tenuti ad uniformarsi al fine di perseguire:
  4. promozione dei diritti di cui al precedente comma;
  5. la promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
  6. la consapevolezza dei Tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e
    tutele;
  7. l’individuazione e l’attuazione da parte del sodalizio di adeguate misure, procedure e politiche
    di safeguarding, anche in conformità con le raccomandazioni del Safeguarding Officer del CONI,
    che riducano i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
  8. la gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e
    discriminazione e tutela dei segnalanti;
  9. l’informazione dei Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto
    ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la
    segnalazione degli stessi;
  10. la partecipazione del sodalizio e dei Tesserati alle iniziative organizzate dall’ ASI e NADD nell’ambito delle politiche di safeguarding adottate;
  11. il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding della Società.
  12. n. 39 del 28 febbraio 2021, le disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, i Principi
    Fondamentali approvati dall’Osservatorio permanente del CONI per le politiche di safeguarding
    nonché il “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui
    Tesserati” dell’ASI/NADD e loro Linee Guida.


Art. 2 – Campo di applicazione


I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

  1. i tesserati e Affiliati ASI e NADD presso la Società, ai sensi di quanto disciplinato dallo Statuto
    Federale e dal Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni
    sui Tesserati;
  2. tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con l’Associazione;
  3. tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Associazione.


Art. 3 – Condotte rilevanti


Si intendono comportamenti rilevanti ai fini del presente documento:

  • per “abuso psicologico”, qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il
    confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul
    senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del
    tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  • per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse,
    soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di
    procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che
    danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita.
    Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore
    performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di allenamento
    inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
  • per “molestia sessuale”, qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura
    sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali
    atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato,
    nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non
    gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di
    comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
  • per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza
    contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non
    dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali
    inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  • per “negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in
    ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o
    comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un
    danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può
    consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
  • per “incuria”, la mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico,
    educativo ed emotivo; g) per “abuso di matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la
    limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o
    in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
  • per “bullismo, cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima).
  • per “comportamenti discriminatori”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
    Costituiscono altresì condotte rilevanti tutti quei comportamenti ulteriori che siano ostativi al raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1.


Art. 4 – Principi


I soggetti di cui all’art. 2 sono tenuti ad uniformare i propri comportamenti ai seguenti principi:

  1. assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e
    dell’inviolabilità della persona;
  2. riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, garantendo uguali condizioni
    senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere,
    orientamento sessuale, disabilità e altro;
  3. prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio, percepite o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino minorenni;
  4. segnalare senza indugio ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o
    tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
  5. confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della Società ove sia abbia il sospetto che possano essere poste in essere condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
  6. far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso;
  7. programmare e gestire l’attività, anche in occasione delle trasferte, individuando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati;
  8. ottenere, in caso di atleti minorenni, e conservare l’autorizzazione scritta dagli esercenti la
    responsabilità genitoriale qualora siano programmate sedute di allenamento singole e/o in orari in
    cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non sia usualmente frequentata;
  9. prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo;
  10. spiegare in modo chiaro ai fruitori dello spazio in cui si sta svolgendo l’attività sportiva, che gli
    apprezzamenti, i commenti e le valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva e compresi tra quelli indicati dal presente documento possono essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona;
  11. favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile.


Art. 5 – Tutela dei minori – certificazioni per i collaboratori dell’Associazione


L’Associazione, quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con soggetti chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori è tenuto a richiedere
preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.


Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per la Società a contatto con minori deve visionare e sottoscrivere il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione.


Istruttori, Tecnici e Staff federale della Società devono sottoscrivere altresì il codice etico e comportamentale di istruttori tecnici e staff federale e la relativa autocertificazione.


Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso all’Associazione durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati.


Art. 6 – Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni


Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, l’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica all’ASI all’atto di affiliazione e riaffiliazione / aggregazione e riaggregazione.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere nominato, dal Consiglio direttivo dell’Associazione, tra persone di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:

  1. essere regolarmente tesserato ASI;
  2. essere in possesso della cittadinanza italiana;
  3. non aver riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene detentive
    superiori ad un anno ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un
    anno;
  4. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FS Nazionali, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti.

La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica nell’ambito del rispettivo sodalizio mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage, se nella disponibilità del sodalizio, del nominativo e dei contatti) e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.

Il Responsabile dura in carica 4 anni, coincidenti con il quadriennio olimpico, e può essere riconfermato.
In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per
dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio.

Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.

Il Responsabile è tenuto a:

  1. vigilare sulla corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati” nell’ambito del rispettivo sodalizio nonché sulla corretta applicazione e aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
  2. adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza (c.d. “Quick-response”), per
    prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
  3. segnalare al Safeguarding Officer eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione  
    documentazione richiesta;
  4. formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo
    dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
  5. valutare annualmente le misure dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici
    di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale
    valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
  6. partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata da ASI o da altri enti e federazioni.

7 – Dovere di segnalazione – tutela dei segnalanti e delle vittime


Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti ai sensi del precedente art. 3 e che coinvolgano
Tesserati, specie se minorenni, è tenuti a darne immediata comunicazione al Procuratore Federale e/o
tramite il Safeguarding Officer tramite posta elettronica dedicata all’indirizzo email scpsafeguarding@gmail.com.
La password di tale indirizzo email sarà comunicata esclusivamente al safeguardin officer e sarà tenuto a
modificarla dopo il primo accesso.

Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio di appartenenza o direttamente con il
Safeguarding Officer.

In caso di gravi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle
forze dell’ordine.

L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di
vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

  • presentato una denuncia o una segnalazione;
  • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
  • assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
  • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
  • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.


Art. 8 – Diffusione ed attuazione

L’Associazione, anche avvalendosi del supporto del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione (all. A) tra i propri Tesserati ASI e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme nonché alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.

Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o
affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società o che ne richiederà il rispetto prevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.

Art. 9 – Norme finali

Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno
quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni dell’ASI.

Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate
dall’organo preposto della Società.

Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto dell’ASI, dal Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, da tutta la normativa endo-federale approvata dal Consiglio Federale della Federazione, inclusi il Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e il Codice Etico e comportamentale degli istruttori, tecnici e staff tecnico federale, dal Codice di Comportamento sportivo approvato dal CONI, nonché, per quanto eventualmente di competenza, dal Code of Ethics, approvato dalla ASI e dalle eventuali federazioni di riferimento. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo in data 21.06.2024, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione